CBRE. Voices from Italy: How will people live, work and shop in the future?
CBRE ha intervistato più di 20.000 persone in tutto il mondo, di cui 1.100 italiani – dai baby boomer (58+ anni) alla generazione Z (18-25 anni) – tra giugno e luglio del 2022, per determinare come vivranno, lavoreranno e faranno acquisti in futuro e come questo avrà un impatto sugli immobili che utilizzeranno.
L’aumento generale dei prezzi delle case nell’ultimo anno e l’aumento dei tassi porteranno le persone a cercare alternative più accessibili, spostando la domanda di affitto verso aree più periferiche (il 49% degli intervistati ha espresso il proprio interesse per località decentrate, mentre il 39% sono disposti a trasferirsi più vicino ai centri urbani). Questa tendenza è in linea con i risultati europei, ma differisce dalla situazione globale, in cui si tende a preferire le località centrali.
Lo spazio esterno all’interno della proprietà, lo spazio dedicato allo smart-working, le infrastrutture di trasporto vicine all’abitazione e il prezzo dell’immobile sono classificati come alcuni dei drivers più importanti nella scelta della casa post pandemia. Gli sviluppi residenziali che soddisfano elevati standard ESG attireranno sempre più investimenti grazie alla loro capacità di adattarsi alle esigenze in continua evoluzione di lavoratori, famiglie e comunità. La sostenibilità – sia ambientale che sociale – sarà al centro delle scelte.
Per quanto riguarda il luogo di lavoro, oltre alla riduzione dei tempi di spostamento e l’accessibilità ai mezzi pubblici i dipendenti sottolineano anche gli elementi che possono migliorare il loro benessere in ufficio: alcuni fattori come le caratteristiche ambientali (luce naturale, migliore qualità dell’aria, acustica, ecc.), la disponibilità di spazi per concentrarsi sul lavoro, spazi dedicati al benessere/relax sono classificati come elementi più desiderabili dalla maggior parte degli intervistati.
Come faranno acquisti gli italiani nel prossimo decennio? La maggior parte dei consumatori italiani è ormai omnichannel (il 91% di italiani utilizza l’e-commerce). I retailer dovrebbero ottimizzare i loro negozi fisici per migliorare l’esperienza dei consumatori, offrendo servizi come il click-and-collect, lo showrooming e il reso in negozio. Per aumentare la resilienza degli asset i gestori dovrebbero prendere in considerazione il modo in cui il design dei negozi e dei centri commerciali possano supportare i cambiamenti di abitudini dei consumatori.
Poiché i consumatori e i rivenditori sono sempre più attenti alle questioni ambientali e sociali, le considerazioni ESG stanno diventando sempre più importanti nella catena del valore. Nel definire il mix di affittuari, i proprietari dovrebbero considerare i vantaggi di un’esperienza di shopping più diversificata, che includa concetti come acquisti di seconda mano, marchi indipendenti e attività locali.
Add a Comment